Accenni sulla profondità di campo

La profondità di campo ( o pdc) è lo spazio che risulta a fuoco in uno scatto.

Questo spazio si estende da un certo punto davanti a quello nel quale abbiamo messo a fuoco nel mirino, fino ad un certo punto oltre e dietro ciò che stiamo fotografando…

Grosso modo questo spazio si suddivide in un terzo che si estende dal punto a fuoco in avanti ( che comprende gli oggetti che si trovano più vicini rispetto a quello che abbiamo fotografato) e gli altri due terzi che vanno dal punto a fuoco fino agli oggetti che si trovano dietro quello che stiamo fotografando.

Questo comporta che a meno che non usiamo determinati meccanismi ( tipo la chiusura del diaframma più alcuni accorgimenti particolari) in una foto non avremo mai tutto a fuoco, ma dovremo scegliere quale zona deve essere a fuoco e quale può risultare sfocata….

La profondità di campo non è una misura fissa, ma differisce molto, tra l’altro, a seconda di ciò che stiamo fotografando ( se un panorama lontano o un insetto vicino) e della apertura del diaframma che scegliamo.

Abbiamo detto in precedenza infatti, che man mano che chiudiamo il diaframma aumenta la profondità di campo relativa, cioè avremo a fuoco uno spazio maggiore.

Solo che in questa relazione che è una relazione matematica precisa, di cui qui diamo soltanto alcuni cenni, interviene anche la distanza che ci separa dal soggetto che fotografiamo, perchè più ci avviciniamo, a parità di chiusura di diaframma,  più diminuisce la profondità di campo, fino ad annullarsi quando superiamo la distanza minima di messa a fuoco ( e la macchina  o non scatta o scatta sfocato).

Se a volte la macchina scatta foto sfocate?

A meno che la vostra macchina non si sia rotta ( e nel 99 % dei casi non è cosi) la colpa non è della macchina.

Le cause delle mancata messa a fuoco possono essere tante ad esempio scarsa luce che non consente alla macchina di mettere a fuoco, oppure il fatto che il colore dell’oggetto si confonde con il colore di sfondo oppure, cosa che succede piuttosto spesso, ci si avvicina troppo a ciò che vogliamo fotografare.

Nel libretto di istruzioni della vostra macchina potrete trovare senz’altro una indicazione di quale è la distanza minima di messa a fuoco.

E’ importante conoscerla, perchè se vi avvicinate di più del consentito a  ciò che volete fotografare la vostra macchina scatterà sempre foto sfocate.

Questo per le macchine compatte  e le bridge che non possiedono obbiettivi intercambiabili.

Le reflex invece, sono fatte in modo tale da poter montare sul corpo macchina diversi obbiettivi ciascuno pensato per assolvere una specifica funzione.

Di solito la dotazione base di una reflex prevede un obbiettivo 18-55 standard, con il quale è possibile scattare panorami, ritratti, street fotography, ma che non può fare foto ravvicinate o macro fotografia.

Ora, gli obbiettivi disponibili sono tanti, alcuni hanno lenti fisse, altri consentono di eseguire uno zoom, alcuni sono pensati per fotografare da molto vicino oggetti piccolissimi, altri invece sono teleobiettivi per paesaggi.

C’è da dire che gli obbiettivi per reflex sono abbastanza costosi e dunque per questo è meglio  conoscere, prima di acquistare una reflex quali sono le nostre esigenze e quale obbiettivo serve al nostro scopo.