Come vede la macchina fotografica?

Avete mai provato a scattare una foto in una giornata assolata, magari vicino ad un monumento o qualche bellezza naturale come una montagna?

Scommetto che molti di voi restano delusi dalla fotografia scattata.

Non rispecchia i colori, non rende la bellezza della luce che c’era e che tentavate di immortalare, non ha saputo cogliere le sfumature delle ombre che erano così delicate nella realtà…

Questo è un fenomeno molto diffuso e la qualità della macchina fotografica che avete influisce molto relativamente su di esso.

Per capire cosa accade e perchè dobbiamo fare una premessa importante.

Nessuna macchina fotografica, per quanto potente, raggiunge la capacità e la potenza dell’occhio umano.

Quando voi guardate il bel panorama di prima o ammirate gli affreschi in una chiesa antica o le luci sfavillanti di una città di sera, i vostri occhi si spostano continuamente dalle zone di estrema luce a quelle di buio, mettendo a fuoco di dettagli in una frazione infinitesima di secondo, così che dopo un primo momento di adattamento riuscite a vedere gli oggetti nell’ombra, distinguendone forme e colori…

Quello che l’occhio umano fa naturalmente è in realtà una operazione complessa, perchè si tratta di rendere leggibili per il vostro cervello zone con una luminosità anche molto diversa, che contengono come si dice, una gamma dinamica molto ampia.

Ora, le macchine fotografiche, anche le più professionali e potenti, non riescono a raggiungere questi risultati.

Ogni macchina fotografica può registrare correttamente un determinato intervallo fra zone di luce e ombra ( ha cioè una propria gamma dinamica) che in situazioni come quelle che ho descritto prima, si rivela più o meno insufficiente a coprire la gamma dinamica della scena.

Con il risulto che si avranno o ombre illeggibili o luci completamente bianche ( tagliate).

Certo, le macchine fotografiche più avanzate possono registrare un intervallo ( gamma dinamica) più ampio rispetto alle compatte e alle macchine entry level, ma non si avvicinano neppure all’occhio umano.

Per registrare correttamente una scena di questo tipo sono state perciò messe a punto diverse tecniche ( hdr, fusione di scatti ecc) che prevedono di scattare due o più fotografie dello stesso paesaggio, con esposizioni diverse, che poi vengono fuse in un solo scatto.