Servizio Fotografico matrimoniale con fotolibro in pelle

Servizio fotografico matrimoniale con fotoalbum in pelle

Le nostre offerte di Giugno 2017 : servizio fotografico con due operatori + 1 operatore video, dvd con tutte le fo…to + video comprensivo di montaggio, precerimonia casa sposa, chiesa, sala, fotolibro in pelle con immagine degli sposi stampata 30*40 cm con minimo 35 stampe + 2 mini 15*20 da 20 stampe in ecopelle o vernice+cartoncini foto gruppi familiari o consegna in sala delle foto ai familiari + valigia Euro 2.000,00 comp. iva

UCCIDIAMO LA SCIMMIA …

Cari appassionati di fotografia,

ho deciso di scrivere alcuni pensieri intorno e sopra la fotografia, magari un po’ di traverso, anche per chiarirmi le idee a proposito di alcuni temi e fare conversazione con voi che condividete la mia passione.    Buona lettura!

Ditemi la verità: Come me siete rimasti a bocca aperta di fronte alle straordinarie immagini di Salgado, Weston, Erwitt? avete anche in casa tutti i libri che parlano di Cartier-Bresson?

Magari avete visitato molte delle mostre fotografiche itineranti internazionali e ne siete usciti pieni di sgomento e meraviglia, perché il mondo sembra un posto pieno di avventura e magia quando lo fotografano i grandi artisti..

E poi ci sono le vostre fotografie.

Quando le avete scattate eravate sicuri di avere in mano uno scatto di valore, ma poi le guardate a video e il confronto con i lavori dei vostri artisti preferiti è crudele.

Non sapete come, ma le vostre fotografie non sono come le avevate volute, avete visto il momento e lo avete catturato o almeno così pensavate prima di vedere gli scatti sul monitor.

Manca qualcosa, manca sempre.

Nel paesaggio che avevate ritratto, alzandovi molto prima dell’alba, non c’è traccia della commovente tenerezza delle foglie né del bacio di Aurora sul mondo che rinasce un giorno di più; non c’è la poesia, lo stupore.

Nei ritratti che scattate manca l’anima, la vita e a guardarli dopo un po’ dovrete ammettere che sono noiosi, sembrano sempre uguali e finti;

Per non poi parlare della fotografia di strada, con i soliti passanti anonimi, i mendicanti in bianco e nero, lo squallore del banale e del quotidiano, niente che assomigli anche solo un pochino al mondo che mostrano le foto di Bresson.

E per percorsi che possono essere più o meno tortuosi, con gradi di consapevolezza magari diversa, prima o poi ci chiediamo TUTTI:

Di cosa ho bisogno per fare “buone” fotografie?

Notate che ho utilizzato l’aggettivo buone, invece che belle, senza intenzione di discriminare le foto belle (perché a me piace un mondo creare belle immagini) ma per intendere con buone quelle fotografie, non necessariamente belle, che hanno quel quid in più, quella sorta di magia che sembra appartenere solo ai capolavori.

Ora, non voglio illudervi dicendo che ho trovato una strada semplice e diretta per fare buone fotografie, che conosco l’alchemica combinazione di tecnica, cultura, immaginazione e follia necessari per fare la Fotografia che conta e che cambia il mondo..

Magari, sarebbe meraviglioso avere in tasca la soluzione pronta ed immediata, sempre infallibile e che non comporta fatica per creare Buona Fotografia.

Forse; o forse no.

Come i regali che non si sono desiderati a lungo e per ottenere i quali non si sono fatti sacrifici e rinunce, volubili come siamo noi umani probabilmente ci stancheremmo presto dei nostri capolavori fotografici.

Sia come sia, non conosco la ricetta perfetta, immediata, che non comporti studio né fatica per diventare grandi Artisti.

So pero per certo, però, un cosa di non poco conto.

So cosa non è necessario per fare buone fotografie.

E’  certamente necessaria una macchina fotografia.

E questo è quanto.

Non è necessario che il vostro strumento sia il più avanzato in circolazione.

Non è necessario che sia una reflex, né una mirrorless super compatta, né una bridge ultra zoom.

Non siete convinti? Guardate le macchine che usavano i grandi allora; molte di quelle che hanno fatto la storia della fotografia non avevano le qualità tecniche di una compatta di media qualità di oggi.

Non fatevi ingannare dal prezzo che hanno oggi alcune macchine super quotate usate dai grandi della Street; allora, quando i Grandi le sceglievano, non erano così considerate e andavano controcorrente rispetto alle superblasonate macchine a soffietto.

Soprattutto non è necessario, anzi è molto dannoso, cambiare ogni tot anni la propria macchina ancora funzionante per cercarne una più nuova e fiammante, nel miraggio che la barriera che c’è tra le nostre foto e l’Arte si dissolva magicamente per merito dell’ultimo gadget in commercio.

Sarete d’accordo con me che la macchina fotografica è, dopo di voi, il vostro migliore strumento per fare fotografia?  Giusto?

Bene, siete certi di conoscere a fondo il vostro strumento?

Sapete quali sono davvero le sue potenzialità? Le avete sperimentate in concreto?

Avete toccato con mano quello che la vostra macchina fotografica può fare? Soprattutto, lo avete fatto?

Ho una notizia per voi, la vera risposta a queste domande è NO.

Non importa quanto crediate di conoscere la vostra macchina e quanto vi sentite limitati da essa, la risposta non è cambiarla per prenderne una nuova.

Da anni possiedo, oltre al corredo fotografico professionale, una macchina reflex di livello superamatoriale che mi sorprende ogni giorno che passa, a distanza di tanto tempo mi meraviglio per le cose belle e nuove che riesce a tirare fuori;

Conosco il tipo di luce che le piace e quello che proprio detesta, il tono dei suoi colori, il suo lieve ritardo nello scatto, la leggerezza del corpo macchina che deve essere un po’ controbilanciata, immagino in anticipo in quali condizioni può tirare fuori uno scatto che merita.

Conosco anche però molto di quello che non può assolutamente fare, almeno senza un aiuto da parte mia e quando è possibile questo aiuto sono felice di poterlo offrire.

Perchè anche questo è vero; che i limiti tecnici possono essere aggirati con la conoscenza e l’immaginazione così che l’ostacolo si trasforma in una opportunità straordinaria di fare cose nuove in modo diverso e originale;

Ma ci vuole tempo per acquisire una conoscenza di questo tipo e non è proprio possibile se scegliete di ascoltare la Scimmia dentro di noi.

Avrete il bellissimo gadget da mostrare ad amici e parenti, ma le vostre foto non miglioreranno, anzi noterete un peggioramento sostanziale dato che questa nuova macchina vi è totalmente estranea ..

Il risultato sul vostro morale ve lo lascio immaginare..

Ragion per cui vi do un consiglio, di quelli buoni:

Salvate gli oranghi, ma uccidete la Scimmia dentro di voi!

Incipit..

Le fotografie mi piacciono da sempre, come mi piace starmene oziosa all’ombra di un albero (possibilmente) e guardare le infinite scene che si presentano agli occhi, piene di vita e bellezza, il panorama che cambia in continuazione, basta un’ombra o una nuvola…basta spostare gli occhi un metro più in là, basta afferrare il particolare…

fino a qualche anno fa, però, quando scattavo con una  macchina “inquadra e scatta” a pellicola le fotografie delle vacanze, non avevo idea che le due cose potessero intrecciarsi insieme e cambiarmi la vita..da una parte c’era il costo dello sviluppo dei rullini che limitava enormemente la possibilità di scattare in libertà, dall’altra la mia assoluta ignoranza in tema di fotografia.

Le cose hanno iniziato a cambiare quando siamo passate alla prima compattina digitale, una Kodak easyshare che ci ha permesso di scattare molte più fotografie senza timore dei costi.

Poi, quasi per caso Carla ed io ci siamo iscritte circa tre anni fa, in una community  di appassionati di fotografia; abbiamo iniziato a condividere le nostre immagini e, ahinoi, quello che ci sembrava bellissimo veniva implacabilmente  bocciato con osservazioni che, pur gentili e rispettose, non lasciavano dubbi sulla qualità degli scatti.

Certo, guardavo le foto degli utenti più gettonati e percepivo l’abissale differenza che li separava dalle mie “produzioni” ma mi dicevo…per forza con photoshop oggi si fa tutto!

Poi un giorno abbiamo scoperto che le macchine fotografiche possono scattare in modalità automatica, ossia come facevamo noi, oppure regolandole in manuale e Carla mi fa : dai perchè non ci proviamo? Ed io “ Seee… ma va”, chissà quanto ci vuole, non è roba per noi…

Ma Carla non smette di guardarmi, seria  e mi dice “ perchè, cosa abbiamo noi meno di loro?”

Aveva ragione lei.

Così abbiamo iniziato a cercare informazioni, chiedendole ai più esperti e poi su internet, poi abbiamo comprato qualche libro e ci siamo messe a sperimentare, sbagliando e riprovando ancora e ancora e ancora.

E’ stata ed è una avventura esaltante…ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo, ogni giorno c’è qualcosa di bello da scoprire.

Ed il bello è che per fare belle foto basta una compattina digitale che possa essere regolata in manuale ed il gioco è fatto.

Senza le complicazioni che le reflex portano con sé (prezzi, peso, scelta dell’obbiettivo ecc) una qualsiasi compattina permette di concentrarsi sugli aspetti fondamentali di ogni scatto, ossia l’esposizione, la messa a fuoco, la composizione…con il tempo e le conoscenze acquisite potrete scegliere di acquistare una macchina più importante, che potrete padroneggiare  molto meglio grazie a ciò che avete già imparato.

Damiana Rusconi