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In primo piano

Come qualche altro milione di persone, scattiamo foto da una vita.

Come qualche altro milione di persone, le foto che facevamo ci sembravano ottime fino a quando non le vedevamo stampate.

Come qualche altro milione di persone, partivamo alla caccia dei responsabili del misfatto…invariabilmente la macchina fotografica e lo sviluppatore del rullino (magari qualche volta, ma solo qualche volta, anche azzeccandoci :-) ).

 Un  po’ di anni fa, Damiana mi ha regalato la prima fotocamera digitale, una compatta Kodak, per poter realizzare più facilmente le foto da inserire nei siti.

Improvvisamente, eravamo noi le uniche responsabili dell’ intero processo di produzione…e le colpevoli del delitto di trasformazione di uno splendido panorama in un’ immagine “caruccia”.

All’ inizio, come ogni colpevole da manuale, abbiamo tentato ancora di puntare il dito accusatore contro la fotocamera (per la serie, “Non si poteva fare di più con una compatta” ), ma siamo crollate quasi subito.

Allora, abbiamo iniziato a studiare e ad utilizzare la Kodak in modalità manuale (avendo quindi il controllo su apertura di diaframma, tempo di esposizione, modalità di messa a fuoco e metodo calcolo dell’ esposizione).

E così, anche con nostra grande sorpresa, ci siamo rese conto che ogni passo compiuto nell’ apprendimento si trasformava in un miglioramento immediato delle foto: e poiché non c’è niente di più gratificante che far bene qualcosa che si ama, ci abbiamo preso tanto gusto da costruire sulle fondamenta della nostra passione un progetto lavorativo.

In questo blog non parleremo della fotografia a livello filosofico, sociologico o di arte superiore e preclusa ai più, ma racconteremo semplicemente una passione che ci ha cambiato la vita.

Buona lettura!

Carla Rusconi

Servizio di restauro digitale delle foto antiche

restauro digitale foto anticheMi è sempre piaciuto guardare le vecchie fotografie di famiglia. Sono affascinanti, misteriose e come in un film mostrano una vita ed un’epoca che senza di esse potremmo solo immaginare.

Ora,  i danni che il tempo e gli eventi arrecano alle fotografie antiche rischiano di cancellare per sempre questi ricordi, che invece devono essere preservati.

Per questo motivo abbiamo attivato un nuovo servizio di restauro digitale delle foto antiche o danneggiate.

Partendo dall’originale cartaceo, otteniamo un’immagine digitale che poi viene recuperata, eliminando non solo i graffi, le macchie, ma anche i tagli, i segni delle pieghe, ricostruendo infine le parti mancanti della foto.

Questo servizio permette di ricostruire un secondo originale, questa volta digitale, praticamente eterno ed immune dagli attacchi del tempo.

Se siete interessati potete contattarci per un preventivo del tutto gratuito.

 

Corsi di fotografia base ed avanzato 2017

tempo_di_scelte_fb 009_dsc0113_01 _dsc0735_2_g-copia_firma_fb _dsc0089_01_ph_firma_fb 008a_dsc0129_crop _dsc0095_ph_firma_fb _dsc0078_ph_damiana_fb Servizio fotografico matrimoniale con fotoalbum in pelleDopo il successo della prima tornata che si è appena conclusa ritornano i nostri corsi di fotografia..
Max cinque persone per ogni gruppo, possibilità di concordare le date e gli orari delle lezioni con gli studenti.

Corso base fotografia: 10 lezioni da due ore ciascuna prezzo: 150,00 euro.
Corso avanzato di fotografia macro e artistica e trattamento in post produzione delle foto 6 lezioni da due ore ciascuna prezzo euro 100,00.
In promozione per chi voglia seguire entrambi i corsi solo € 200,00 .

Il corso base è finalizzato a consentire agli studenti di comprendere i meccanismi attraverso i quali la macchina fotografica cattura la luce e la trasforma in immagini e quindi di padroneggiare le diverse tecniche di scatto;
dai concept di base (digitale/l’analogico analogie e differenze, modalità di acquisizione del segnale visivo, i sistemi di misurazione dell’esposizione, modalità di scatto, macchine e obbiettivi ecc) si passerà a trattare tematiche che attengono soluzioni per scattare con i diversi di tipi di illuminazione, per concentrarsi poi sui fondamenti di composizione delle fotografie.
Agli studenti verrà insegnato lo sviluppo delle proprie foto partendo dal negativo raw con i programmi convertitori dei negativi digitali.
La parte teorica sarà affiancata da sessioni fotografiche in studio e in esterna con la successiva revisione dei lavori eseguiti dagli studenti.

Il corso avanzato approfondisce le tematiche legate alla fotografica macro, still life e artistica. Gli studenti impareranno a costruire uno sfondo artificiale ed a sfruttare uno già esistente, a plasmare la luce attraverso l’uso di pannelli e schermi e a creare un minimal artistico .
Il corso avanzato tratterà della post produzione delle fotografie, partendo dal file ottenuto dopo il primo sviluppo del raw e utilizzando i programmi di fotoritocco.
Le lezioni comprenderanno infine alcune notazioni sulla fotografia di strada:cosa è , come si è evoluta, come ci si deve approcciare ad essa, incluso uno studio sul lato legale della street photography e delle riprese di persone.

 

Servizio Fotografico Prime Comunioni con album

_dsc0089_01_ph_firma_fbServizio fotografico due operatori in sala, dvd con tutte le foto, album in raso stampato 20*20 cm con scatola +40 stampe 13*18, 30 stampe 15*20 ai familiari Euro 380,00

 

Servizio fotografico per Prime Comunioni con Fotolibro

008a_dsc0129_crop Servizio fotografico per Prime Comunioni con Fotolibro :

Servizio fotografico in sala con due operatori, dvd con tutte le foto, fotoalbum 20*20 in raso stampato, 30 stampe 15*20 ai familiari Euro 380,00

 

Servizio fotografico matrimoniale con album in pelle

_dsc0095_ph_firma_fbServizio prematrimoniale casa sposa, cerimonia, sala, due operatori fotografici, un operatore video, dvd con tutte le foto, album 30*40 cm 40 fogli in pelle, due mini album ecopelle 25 fogli per i genitori degli sposi 25*25 o 23*30 cm, cartoncini foto gruppi familiari o consegna in sala delle foto ai familiari Euro 2.000,00

Servizio fotografico Prime Comunioni

_dsc0078_ph_damiana_fbServizio Prime Comunioni

Un servizio fotografico con due operatori, con molteplici offerte tra cui scegliere.. ad esempio : riprese in sala dvd con tutte le foto, 50 stampe carta lux o lucida 20*30 o altro formato per valore equivalente, 30 stampe 15*20 familiari Euro 350,00

 

 

Servizio Fotografico matrimoniale con fotolibro in pelle

Servizio fotografico matrimoniale con fotoalbum in pelle

Le nostre offerte di Giugno 2017 : servizio fotografico con due operatori + 1 operatore video, dvd con tutte le fo…to + video comprensivo di montaggio, precerimonia casa sposa, chiesa, sala, fotolibro in pelle con immagine degli sposi stampata 30*40 cm con minimo 35 stampe + 2 mini 15*20 da 20 stampe in ecopelle o vernice+cartoncini foto gruppi familiari o consegna in sala delle foto ai familiari + valigia Euro 2.000,00 comp. iva

La macro libera

luce_dorata_giusta_firma_orizzonteLa fotografia ci piace tutta, dal reportage allo still life, dalle cerimonie alla naturalistica. Non crediamo che ci sia un settore più nobile e meritevole di un altro.

Poiché la fotografia tratta di noi e di come ci rapportiamo al mondo fisico ed ideale nel quale viviamo, ci piace pensare che le categorie in cui è scomposta non siano altro che creazioni umane artificiali, create con lo scopo di semplificare e raggruppare le varie tecniche di ripresa migliori in ogni singolo ambito.

Non è necessario quindi  obbligarsi a cristallizzare il proprio interesse in un solo ambito definito, anche perché molti concetti che si sono sviluppati in un dato settore potrebbero invece essere trasferiti ed utilizzati in un altro, con esiti qualche volta innovativi.

Ad esempio, la caratteristica fondamentale del reportage fotogiornalistico e della street photography è la rapidità del fotografo che:

  1. mentre osserva la scena sotto i suoi occhi riesce a prefigurarsi il momento successivo e quindi ad anticiparlo;
  2.  in pochissimi istanti trova la composizione giusta e quindi scatta.

     

    D’altra parte è vero anche che una delle qualità essenziali dello stil life ed in genere dei settori della fotografia in studio, ossia la preparazione della scena, è in qualche modo presente anche nella fotografia di reportage e nella stessa street, quando il fotografo trova una location o una composizione promettente e si apposta in attesa che avvenga qualcosa di notevole, il famoso momento decisivo.

    Ora, tra tutti i settori della fotografia quella riservato alla macro naturalistica è visto come un genere che richiede notevole pianificazione, strumentazione specifica e costosa ( oltre alla macchina ed all’obbiettivo macro, cavalletto, slitta micrometrica, fondali, speciali flash  ecc) ed un certo controllo del soggetto ripreso.

    L’idea generale prevalente è che la macro naturalistica non consenta alcun margine di improvvisazione e che si tratti di un genere che privilegia più l’estetica formale che la vita reale dei soggetti.

     Questa convinzione, almeno per quanto riguarda la macro naturalistica ambientata, è scorretta.

    Questo tipo di macro, infatti, può essere praticato seguendo i principi della fotografia di reportage e della street, con qualche accorgimento particolare.

    L’attrezzatura necessaria, in questo caso, è notevolmente ridotta: una macchina dotata di obbiettivo macro ( moltiplicatori di focali o lenti close up  ad es.)  un piccolo pannello riflettente e in alcuni casi un tessuto ( o carta) bianca quasi trasparente, da far funzionare come diffusore per ammorbidire la luce solare sul soggetto.

    Alcuni preferiscono usare come luce supplementare o di schiarita un flash a slitta montato sulla macchina e rivestito da un piccolo softbox.

    Questa impostazione metodologica non prevede l’uso di cavalletto, di sfondi preparati né di posatoi specifici su cui posizionare il soggetto.

    Una delle conseguenze è che questo tipo di impostazione prevede una velocità di scatto che possa congelare il movimento del soggetto permettendo uno scatto a mano libera.

    Il soggetto infatti viene individuato e fotografato al momento e, come nella street photography, è compito del fotografo individuare rapidamente una composizione ed uno sfondo interessanti e quindi fotografare il soggetto nel suo “momento decisivo”.

    Rispetto alla fotografia macro con cavalletto le differenze principali risiedono:

  • nella possibilità di riprendere uno o più soggetti naturali in movimento, ottenendo scatti di maggiore impatto e originalità;
  • nella maggiore apertura di diaframma utilizzata, necessaria oltre che per avere una alta velocità dell’otturatore, soprattutto per staccare il soggetto dallo sfondo naturale che risulterà sfocato e quindi maggiormente interessante;
  • nella necessità di improvvisare, utilizzando quasi esclusivamente il materiale disponibile in loco e la sola naturale per realizzare uno scatto di notevole impatto visivo:
  • nella minore profondità di campo e ingrandimento di solito disponibili rispetto ad una macro con cavalletto,  data dai limiti oggettivi e soggettivi dello scatto a mano libera.

    Queste le caratteristiche “ tecniche” che differenziano i due sistemi;

    Ci sono poi considerazioni che riguardano soprattutto il carattere dei fotografi che praticano l’uno o l’altro dei rami della macro naturalistica.

    A parità di rispetto per i soggetti ripresi, sceglierà la macro con cavalletto chi ha maggiore predisposizione per la pianificazione del progetto, per l’ordinato svolgimento del flusso di lavoro e per un risultato che può toccare la perfezione estetica formale.

    Per quanto ci riguarda, possiamo dire che la preferenza per la macro a mano libera è qualcosa che arriva dal profondo, che affonda nella necessità di cogliere al volo il momento di vita, vero e naturalmente di impatto.

    Una sorta di caccia al tesoro, nel quale la vita viene ripresa nel suo svolgersi ed ogni elemento si colloca al suo posto in modo quasi magico .

    In questo quadro la perfezione estetica è solo uno scopo complementare da perseguire, non il principale obbiettivo da raggiungere: il fine ultimo è documentare la vita reale anche nell’osservazione della natura e quest’ultima può essere molto bella oppure imperfetta, dolcissima o terribile. Sta a noi  rimanere fedeli a ciò che osserviamo e documentare la realtà così come ci viene offerta; sarà comunque un dono senza prezzo. 

Conosci te stesso, ovvero il ritratto fotografico.

Capita a volte, come mi è accaduto di recente, che vengano poste domande che lasciano perplessi e che fanno capire quale gap di informazioni vi sia a volte tra clienti e professionisti, anche quando parlano ( o credono di parlare ) dello stesso argomento.

Vi siete mai chiesti, ad esempio, cosa è un ritratto e nello specifico, un ritratto fotografico?

La risposta più gettonata è “ la raffigurazione di una persona”.

Facile, vero?

Peccato che sia una definizione non solo sbagliata, ma fuorviante.

Se così fosse potremmo dire che sono ritratti fotografici ad esempio, la foto tessera della nostra carta d’identità, le foto segnaletiche della polizia, le foto dei nostri familiari ripresi davanti ad un paesaggio alpino o ad un monumento esotico ecc.

Eppure questo tipo di fotografie rappresentano persone e alcuni di esse ( es le foto segnaletiche) hanno lo scopo di individuare le caratteristiche fisiche di un individuo.

Anche il selfie, croce dei fotografi e delizia di tutti i possessori di uno smartphone, non può essere definito come un ritratto, anche se quello che fa, o tenta di fare, è proprio raffigurare una persona.

Ed allora cosa è un ritratto fotografico? A cosa serve?

Il ritratto, in realtà, che si tratti di pittura o fotografia, non si limita a mettere in evidenza le caratteristiche fisiche di un individuo, ma cerca di far emergere ciò che è invisibile e cioè la personalità dell’individuo che si fa ritrarre.

Come nella pittura, anche il ritratto fotografico può prestarsi a molti scopi diversi a seconda delle intenzioni del committente e degli scopi dell’artista:  vi può essere una comunione di intenti tra soggetto e fotografo, oppure l’artista, come avviene nei ritratti di personaggi pubblici commissionati da riviste e giornali, cerca di evidenziare un lato del carattere del personaggio pubblico che questi non vorrebbe far emergere.

In ogni caso, il ritratto non è mai la mera rappresentazione oggettiva di una persona, bensì la consapevole interpretazione, fatta dall’artista, del soggetto rappresentato.

Alcuni potrebbero dire che anche tutti gli altri tipi di fotografie che rappresentano persone, in un modo o nell’altro le interpretano, dato che la fotografia non è mai oggettiva.

Vero, ma a loro differenza il ritratto fotografico, attraverso le conoscenze dell’artista e la collaborazione tra fotografo e soggetto, può riuscire a rendere visibile la vera essenza di una persona, quel misto di carattere, speranze, paure, ossessioni e coraggio che dicono al mondo chi siamo e chi vogliamo essere.

In questo ragionamento non entrano in nessun modo i programmi di fotoritocco digitale dell’immagine.

Molti fanno confusione  e nella loro mente visualizzano il ritratto fotografico come l’immagine levigata e finta, quasi plastificata, di una  modella vittima di un uso sconsiderato del fotoritocco.

Il fotoritocco digitale, in realtà, se usato con metodo e misura, può servire a migliorare l’aspetto della persona ritratta, evitando che l’attenzione dello spettatore ricada su particolari, come piccoli brufoli, imperfezioni della pelle, rughe d’espressione che non noteremmo affatto se ci trovassimo faccia a faccia con quella persona,  ma che in una fotografia, anche a causa della maggiore capacità degli obbiettivi rispetto all’occhio umano di far risaltare anche i più piccoli dettagli, possono emergere troppo e ostacolare l’attenzione dello spettatore.

Il fotoritocco, se usato nella maniera giusta, aiuta a vedere davvero la persona per quello che è: potremmo definirlo come una menzogna che aiuta a dire la verità.

La parte più importante del lavoro che porta ad un ritratto fotografico, però, è un’altra: consiste nella conoscenza di sé che il soggetto fornisce al fotografo e che si realizza  innanzitutto attraverso interviste preliminari durante le quali si cerca di capire la personalità del soggetto, le sue preferenze ed idiosincrasie e cosa vorrebbe ottenere dal ritratto.

Molti a questa domanda dicono che vorrebbero apparire più belli, ma poi se guidati con le opportune domande, specificano le loro aspettative e le proprie paure ( non risultare abbastanza alti, o troppo in carne, con un mento sfuggente che li fa sentire a disagio ecc); da una intervista informale emerge anche se la persona è timida o ha un buon rapporto con la macchina fotografica e che immagine mentale ha di sé.

Molto spesso la rappresentazione mentale di noi stessi si scontra con le fotografie che ci ritraggono, dalle quali prendiamo le distanze perché non rappresentano davvero chi siamo.  

Secondo me un ritratto riuscito è quello che aiuta le persone che si fanno fotografare a riconciliarsi con l’idea che hanno di sé,  così che queste possano pensare che quella immagine le rappresenti davvero.

Ma per raggiungere questi risultati è indispensabile che la persona si affidi al fotografo e con pazienza accetti di seguire un percorso che, se non lungo, richiede un approccio diverso rispetto alla fotografia che conosce. Nei prossimi articoli approfondiremo questo aspetto.. seguitemi !

 

CHE MALE C’E’?

Che male c’è a fotografare tramonti, gattini o cuccioli, fiori, il mare d’estate e in genere tutto ciò che di bello ci capita nel mirino?

Mi sono posta questa domanda perché da tempo si combattono fra loro due schiere agguerritissime della fotografia, quella dei  “fotoamatori delle domenica” e gli “esperti dell’arte fotografica”.

Ugualmente integralisti questi due fronti cozzano l’uno contro l’altro in qualsiasi discussione fotografica; in ogni forum, topic, gruppo non perdono mai occasione per lanciarsi sanguinose invettive  e proclamare l’univocità della propria verità.

Da una parte la difesa del bello naturale, del bello bello, universalmente e macroscopicamente riconosciuto, dall’altra la tensione verso la visione “originale” il disprezzo per la bellezza in sé in quanto banale e scontata, la ricerca dell’inusuale, del misconosciuto, del negletto..

Perché si fotografano le cose ( paesaggi, animali, fiori) belle?

Cosa ci colpisce in esse, tanto da farci spendere tempo della nostra vita per fotografarle?

Forse sentiamo il bisogno di avere un ricordo sempre accessibile delle cose e dei momenti “belli”, ma perché?

Flaiano una volta disse “I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume”.

Forse, scattiamo per fermare con noi l’istante “meraviglioso” prima che scivoli lontano nel ricordo e nel tempo.

Certo, la dura verità è che miliardi di vite che ogni giorno condividono la loro esistenza su questo pianeta vivono miliardi di momenti simili e che le fotografie del nostro micio assomigliano a migliaia di foto di altri gattini scattate in ogni parte del mondo.

Una foto uguale a quella di tante altre migliaia di altre non aggiunge alcunché all’Arte  fotografica.

Ma può questa realtà togliere valore al “momento meraviglioso” che ciascuno di noi vive e che alcuni fermano con una fotografia?

Credo di no.

In ogni individuo, da migliaia di anni e sempre come se fosse la prima volta, si rinnova il miracolo dell’amore, della bellezza, della tenerezza, della meraviglia davanti alla natura.

E’ vero che come genere umano viviamo da migliaia d’anni momenti simili e proviamo gli stessi sentimenti di tutte le generazioni passate e future, ma ciascuno sente di avere caratteristiche identitarie uniche, che lo differenziano dal resto dei suoi simili.

Questo sentimento di unicità giustifica l’esistenza di ognuna di quei milioni di foto “belle”.

Sono fotografie così simili fra di loro, se viste attraverso l’occhio di un giudice esterno che cerchi la visione nuova, la parola non ancora pronunciata, il pensiero originale, eppure restano a ragione uniche per l’individuo che ha potuto osservare quel momento e fissarlo nel tempo.

Che valore hanno per l’Arte queste foto? Probabilmente nessuno.

Sono foto che scavano oltre la superficie delle cose per raccontarne la vera essenza? No.

Non sono foto di denuncia, non hanno un messaggio nascosto, non vedono il verme nascosto nella mela, né la corruzione della rosa che domani appassirà.

Quindi, sono foto inutili?

No, sono indispensabili.

Per noi, ciascuno di noi.

Sono foto che riassumono un prezioso istante di bellezza e grazia,  un momento che ci fa levare lo sguardo verso l’alto, prendere un respiro lento e libero dagli affanni quotidiani e dire che tutto sommato si, la vita è una bella cosa.

Queste foto ci ricordano che la bellezza, la tenerezza, l’amore, la meraviglia esistono e possono toccare le nostre esistenze, molto più spesso di quanto crediamo, se solo apriamo gli occhi ed iniziamo a guardare davvero.

E questo vale senz’altro tutto il tempo che spendiamo per esse .