Accenni sulla profondità di campo

La profondità di campo ( o pdc) è lo spazio che risulta a fuoco in uno scatto.

Questo spazio si estende da un certo punto davanti a quello nel quale abbiamo messo a fuoco nel mirino, fino ad un certo punto oltre e dietro ciò che stiamo fotografando…

Grosso modo questo spazio si suddivide in un terzo che si estende dal punto a fuoco in avanti ( che comprende gli oggetti che si trovano più vicini rispetto a quello che abbiamo fotografato) e gli altri due terzi che vanno dal punto a fuoco fino agli oggetti che si trovano dietro quello che stiamo fotografando.

Questo comporta che a meno che non usiamo determinati meccanismi ( tipo la chiusura del diaframma più alcuni accorgimenti particolari) in una foto non avremo mai tutto a fuoco, ma dovremo scegliere quale zona deve essere a fuoco e quale può risultare sfocata….

La profondità di campo non è una misura fissa, ma differisce molto, tra l’altro, a seconda di ciò che stiamo fotografando ( se un panorama lontano o un insetto vicino) e della apertura del diaframma che scegliamo.

Abbiamo detto in precedenza infatti, che man mano che chiudiamo il diaframma aumenta la profondità di campo relativa, cioè avremo a fuoco uno spazio maggiore.

Solo che in questa relazione che è una relazione matematica precisa, di cui qui diamo soltanto alcuni cenni, interviene anche la distanza che ci separa dal soggetto che fotografiamo, perchè più ci avviciniamo, a parità di chiusura di diaframma,  più diminuisce la profondità di campo, fino ad annullarsi quando superiamo la distanza minima di messa a fuoco ( e la macchina  o non scatta o scatta sfocato).