Qualche consiglio pratico..

Abbiamo visto come funziona grosso modo una macchina fotografica e abbiamo visto che con il modificarsi delle condizioni di luce può aumentare o diminuire in proporzione ( a parità di apertura di diaframma e di lunghezza focale) il tempo di scatto…

Al mattino, al tramonto o anche solo in luoghi chiusi i tempi di scatto si allungano molto, così che se si scatta a mano libera senza nessun accorgimento si rischia di avere foto deludenti perchè sfocate o non abbastanza nitide.

Ci sono degli accorgimenti che ognuno di noi dovrebbe conoscere per poter porre rimedio a questi problemi.

Considerate che normalmente un tempo più lungo di 1/60 s inizia a diventare problematico per chi scatta a mano libera.

Così se non vogliamo o non possiamo usare un treppiede o un sostegno per la macchina allora dobbiamo cercare di:

  1. Impugnare la macchina fotografica in modo saldo, lasciando tuttavia alle mani la possibilità di muoversi in modo fluido e senza scatti improvvisi. Di solito l’impugnatura orizzontale prevede la mando destra che si chiude senza forzature attorno all’impugnatura mentre l’indice rimane libero di premere il pulsante di scatto e la mano sinistra che sorregge da sotto la macchina al livello dell’obbiettivo, in modo da poter contemporaneamente regolare lo zoom. L’impugnatura verticale prevede la rotazione della macchina in verticale in senso antiorario, con la mano ed il braccio destro in alto e quello sinistro in basso ( e non il contrario);

  2. cercare un appoggio per il nostro corpo. Un muro, il vano di una porta, il pavimento stesso se non abbiamo altro ci permetteranno di eliminare o ridurre di molto le vibrazioni del nostro movimento che renderebbero mosso lo scatto. Se siamo per terra possiamo sdraiarci sulla pancia con i gomiti puntati sul pavimento oppure possiamo sederci a gambe incrociate e appoggiare i gomiti sulle nostre gambe. Se proprio non ci sono appoggi e dobbiamo stare in piedi allora divarichiamo leggermente le gambe e teniamo per quanto possibile i gomiti aderenti al corpo;

  3. regolare il ritmo della respirazione. Quando i tempi sono lenti anche il movimento del diaframma che si dilata per respirare può causare uno scarto che produce una foto mossa. Per questo motivo il consiglio che viene dato è di regolare la respirazione, quindi premere a metà il pulsante di scatto, espirare e quindi premere fino in fondo il pulsante.

  4. Premere il pulsante di scatto dolcemente. Di solito si preme il pulsante di scatto fino a metà corsa, e in questo modo la macchina mette a fuoco l’oggetto che si desidera fotografare, poi si continua a premere fino in fondo senza scarti, in modo da ridurre quanto più possibile le vibrazioni che imprimiamo alla macchina.

Come vede la macchina fotografica?

Avete mai provato a scattare una foto in una giornata assolata, magari vicino ad un monumento o qualche bellezza naturale come una montagna?

Scommetto che molti di voi restano delusi dalla fotografia scattata.

Non rispecchia i colori, non rende la bellezza della luce che c’era e che tentavate di immortalare, non ha saputo cogliere le sfumature delle ombre che erano così delicate nella realtà…

Questo è un fenomeno molto diffuso e la qualità della macchina fotografica che avete influisce molto relativamente su di esso.

Per capire cosa accade e perchè dobbiamo fare una premessa importante.

Nessuna macchina fotografica, per quanto potente, raggiunge la capacità e la potenza dell’occhio umano.

Quando voi guardate il bel panorama di prima o ammirate gli affreschi in una chiesa antica o le luci sfavillanti di una città di sera, i vostri occhi si spostano continuamente dalle zone di estrema luce a quelle di buio, mettendo a fuoco di dettagli in una frazione infinitesima di secondo, così che dopo un primo momento di adattamento riuscite a vedere gli oggetti nell’ombra, distinguendone forme e colori…

Quello che l’occhio umano fa naturalmente è in realtà una operazione complessa, perchè si tratta di rendere leggibili per il vostro cervello zone con una luminosità anche molto diversa, che contengono come si dice, una gamma dinamica molto ampia.

Ora, le macchine fotografiche, anche le più professionali e potenti, non riescono a raggiungere questi risultati.

Ogni macchina fotografica può registrare correttamente un determinato intervallo fra zone di luce e ombra ( ha cioè una propria gamma dinamica) che in situazioni come quelle che ho descritto prima, si rivela più o meno insufficiente a coprire la gamma dinamica della scena.

Con il risulto che si avranno o ombre illeggibili o luci completamente bianche ( tagliate).

Certo, le macchine fotografiche più avanzate possono registrare un intervallo ( gamma dinamica) più ampio rispetto alle compatte e alle macchine entry level, ma non si avvicinano neppure all’occhio umano.

Per registrare correttamente una scena di questo tipo sono state perciò messe a punto diverse tecniche ( hdr, fusione di scatti ecc) che prevedono di scattare due o più fotografie dello stesso paesaggio, con esposizioni diverse, che poi vengono fuse in un solo scatto.